Saldi e letture estive

Avanza l’estate, i saldi di stagione, appena cominciati, non riguardano solo abbigliamento e oggettistica varia, ma anche quelli dei libri! Molte case editrici promuovono, “saldando” le letture con ribassi del prezzo di copertina sino al 25% nei negozi, fino il 50% su internet, dalle biografie alle guide per i viaggi, dai romanzi ai libri di cucina, persino su quelli appena usciti sugli scaffali! Il tempo libero si moltiplica e quale miglior compagno, se non un libro, dalla spiaggia alle code al casello, dalla passeggiata al parco al percorso su tram o metro che porta in ufficio, per prendere la vita con più tranquillità e godersi ogni attimo di relax. Di seguito alcune proposte da portar con se.

Gianrico Carofiglio propone in “Non esiste saggezza”, dieci brevi racconti di ordinaria quotidianità che spesso sfociano nel surreale. Sono soprattutto le donne le protagoniste di questa raccolta. Figure femminili che si materializzano all’improvviso che poi svaniscono nel nulla, lasciando dietro di sé una scia di mistero, di fascino, di inquietudine. Il contrasto tra l’attesa festosa di una vigilia di Natale e la povertà dignitosa di una barbona che bazzica la stazione ferroviaria. Un’intervista impossibile a Tex Willer, che segna il passaggio tra l’adolescenza e l’età adulta dello stesso intervistatore. Il viaggio in aereo accanto ad un’affascinante donna non vedente, il cui incontro resterà indimenticabile per il narratore. Un vecchio fattore che insegna ad un adolescente come difendere la propria dignità dai soprusi e dalle prepotenze del prossimo. I protagonisti di queste storie incarnano le ansie e delle paure tipiche della nostra società. Lo stile narrativo di Carofiglio risulta sobrio, asciutto, scorrevole, godibilissimo nella lettura, capace di suscitare nel lettore stati d’animo e sentimenti partecipi alle storie narrate, lasciandolo talvolta in una dimensione sospesa.

Rimanendo sullo stesso stile di narrazione, con l’ultimo romanzo che si snoda lungo otto racconti,  Amos Oz con “Scene dalla vita di un villaggio”, racconta talvolta in prima persona, storie che si svolgono in un immaginario villaggio chiamato Tel Ilan, dipinti con quella profondità psicologica ben conosciuta dai lettori di Oz, dove ogni storia affonda le proprie radici in una ferita, rimossa dalla coscienza, ma che si ripresenterà all’improvviso. Protagonista è l’universale fatica del vivere quotidiano, la consapevolezza di come, a causa delle imprevedibili vicissitudini che ci sovrastano, la speranza di una vita nuova possa a volte scomparire in un attimo. Amos Oz ci dona un sorprendente affresco di vita vissuta, stupendo proprio perché striato di innumerevoli incongruità.

Banana Yoshimoto, propone “Delfini”, un romanzo molto intimo, quasi privato, che porta a vivere il lettore una nuova esperienza emozionale. Kimiko, giovane scrittrice di romanzi d’amore, esce con Goro. Una sera, dopo una visita all’acquario di Tokio per vedere i delfini, fanno l’amore, ma Kimiko capisce subito che la loro storia non ha futuro; Goro convive infatti con un’altra donna, più grande di lui e dalla quale non vuole separarsi. Kimiko decide allora di abbandonare Tokio per trovare rifugio in un tempio vicino al mare, dove conosce Mami, ragazza dalle doti soprannaturali. È da lei che viene a sapere di essere incinta. Le notti di Kimiko, i suoi sogni, si popolano di delfini, meravigliose creature che l’accompagnano, insieme ad Akane, la bambina che porta in grembo, verso un futuro che non si era immaginata.

Il libro “Lezioni di moda”, a cura di Maria Luisa Frisa, raccoglie le letture tenute in tutto il mondo da Gianfranco Ferrè dal 1994 all’ultima del 14 giugno 2007, pochi giorni prima della sua scomparsa. I testi sono stati raccolti da Rita Airaghi, prima e preziosa collaboratrice di Ferré e ora direttore della Fondazione Gianfranco Ferré, che sta dando ordine, forma e visibilità a un archivio straordinario per la storia della moda italiana. Oltre ai testi, Ferré faceva proiettare immagini per dare realtà alle sue parole, raccontando le sue pratiche creative: in quanto architetto, chiariva cosa volesse dire dare forma a un’idea, a un’intuizione, tracciare uno schizzo sulla carta e trasformarlo in quel disegno tecnico che nient’altro è  il cartamodello dal quale nasce l’abito. L’impegno che Gianfranco Ferré ha avuto in prima persona nella trasmissione del suo sapere e della sua esperienza è stato unico nel panorama della moda italiana. Oltre a queste lezioni, lo testimoniano anche gli anni d’insegnamento alla Domus Academy negli anni ottanta e la sua Presidenza dell’Accademia di Brera. Rileggere le parole e le riflessioni che Gianfranco Ferré, uno dei grandi protagonisti della moda italiana, ha dedicato al progetto e alle pratiche del fashion design è oggi un’operazione fondamentale, soprattutto alla luce del nuovo ruolo che stanno assumendo la ricerca universitaria e la didattica nell’ambito della moda.




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