Arte Contemporanea in Accademia. Quattro giovani artisti per reinterpretare l’immagine.

Dal 26 maggio al 26 agosto 2011, l’Accademia del Lusso ospita, nelle due sedi di Milano una mostra collettiva di arte contemporanea dal nome evocativo “Sole e Acciaio”. Con questa esposizione, l’istituto italiano di moda e design intende presentare artisti che percorrono vie inusuali.
Scrive il critico d’arte Laura Rainone :“Il vero tema della mostra diventa l’invadenza del singolo linguaggio stilistico, attraverso le libere espressioni di ogni singolo artista. Non si tratta di un sapere acquisito e rappresentato, ma di continua reinterpretazione della verità. “
Gli artisti invitati ad esporre le proprie opere sono Giorgio Lupattelli, Raimondo Galeano, Gabriele Talarico e Wei Chen
Giorgio Lupattelli: le sue opere sono figurazioni di vuoti e pieni, pensate quasi intorno all’idea di una possibile esistenza fra diverse realtà. Ed è il corpo umano, inteso anche come agglomerato di molecole, a consacrarsi a strumento della conoscenza, attraverso le più svariate figurazioni, dalle più note alle meno riconoscibili. A volte immagini forti e violente oppure tratte dallo studio sull’anatomia del corpo umano, caratterizzano una ricerca rivolta verso gli alfabeti elettronici e le sue manipolazioni; altre immagini conducono verso la riproduzione di frammenti fotografici o scatti filmici a tutti noti, trattate con eccezionale capacità pittorica da apparire sculture in movimento.
Raimondo Galeano: una ricerca artistica che nasce tanti anni fa, espressione pittorica che parte dallo studio delle tecniche classiche per liberarsi di ogni stile conforme a modelli convenzionali. L’obiettivo è superare la dimensione del colore e spingersi verso un itinerario ideale che percorre, illuminandole, le sue opere, come fossero esperimenti sulla bellezza della luce. Un’arte, quindi, che non cerca risposte se non in se stessa. È proprio la luce, infatti, la tavolozza utilizzata da Galeano, poiché come lui stesso dice “il colore non esiste”. Una realtà sfuggente, le cui forme si animano solo grazie alla visione, ad uno sguardo capace di viaggiare oltre il buio.
Gabriele Talarico: è l’artista della camera oscura, non tanto perché le sue opere appaiono come immagini fotografiche, quanto perché Talarico sembra usare una tecnica che ricorda quei pittori scienziati del passato che lavoravano con le prime camere oscure, vere e proprie stanze all’interno delle quali creavano effetti di chiaroscuro fortemente suggestivi. Una teoria della visione che non si ferma alla tecnica esecutiva, ma racconta la storia interiore dei piccoli personaggi che vengono rappresentati. Non a caso i panorami si trasformano in zone scure e il nero dello sfondo serve ad esaltare il colore con cui vengono trattate le figure.
Wei Chen: giovane artista cinese proveniente da un’antica e colta famiglia di antiquari, Wei Chen si proietta subito verso una metodica esplorazione di temi cromatici e luministici, dove il contrasto simultaneo dei colori permette che essi si influenzino reciprocamente, pur apparendo sempre separati, producendo così sull’osservatore una forte intensità ottica e una vibrante luminosità.
Il suo attuale percorso pittorico si delinea soprattutto nel tratteggio, eseguito con olio ed acrilico su tela. La sua pittura ci pone di fronte ad un’importante esperienza dell’uso della luce, sapientemente impostata sulla capacità di dare vitalità alle forme rappresentate.

ph: Paul de Grauve Communication

Eliminando tutto ciò che è incompiuto o informale, Wei Chen esplora ed elabora quella tecnica che riproduce l’applicazione del pigmento a piccoli tratti, tipica del postimpressionismo
Accademia del Lusso è a Milano in Via Montenapoleone 5 e in Via Chioggia 2/4

 




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