Barcellona : il fotografo va in rassegna davanti alla cinepresa.
Barcellona si prepara a godere delle tante iniziative estive promosse da CaixaForum (entità per lo sviluppo socio-culturale spagnolo, patrocinato dalla nota banca catalana) tra le quali una serie di proiezioni cinematografiche per il ciclo “El fotógrafo ante el objetivo” (Il fotografo davanti all’obiettivo). L’evento, a cura del regista Isaki Lacuesta, avrà inizio il 13 luglio sino il 31 agosto e prevede una proiezione settimanale incentrata sul tema della figura del fotografo: è egli stesso, posizionato davanti alla lente, che mostra cosa succede quando il ritratto è costretto ad andare dall’altra parte della telecamera e diventare esso stesso il regista. Come disse il noto fotografo ritrattista argentino, o meglio conosciuto come “il fotografo del silenzio”, che svolse gran parte del suo lavoro in Spagna, Humberto Rivas, “ogni ritratto è una lotta tra il fotografo e il modello, che funziona quando vince il ritrattista”. In questo caso, quando il fotografo è anche il modello, la battaglia diventa una mise en abîme.
L’inziativa in questione nasce in relazione all’esposizione presso la stessa CaixaForum di Barcellona, “Un Mundo flotante. Fotografías de Jacques Henri Lartigue (1894-1986)“, in mostra sino al 3 ottobre. Jacques Henri Lartigue è stato uno dei fotografi più significativi del ventesimo secolo; nato a Courbevoie, nei pressi di Parigi, figlio di una ricca famiglia industriale, ricevette in regalo dal padre a soli otto anni la prima macchina fotografica e, molto giovane, iniziò tenendo un album composto di fotografie e brevi testi; questi lo accompagnarono per l’intera esistenza, arrivando a metterne insieme circa 130, con all’interno un totale di alcune decine di migliaia di immagini. Una documentazione straordinaria per imparare a conoscere una generazione che ha scoperto la moda, lo sport e le gare automobilistiche. Le sue immagini riflettono la rapida trasformazione dei costumi e di notizie, la vibrazione delle cose e nello stesso tempo, la ricerca di piccoli dettagli, il definirsi del momento senza tempo.
Fino al 1963, prima che il MOMA presentasse la sua prima mostra retrospettiva, Lartigue era un fotografo quasi sconosciuto; da allora lo straordinario potere suggestivo delle sue immagini permise che la sua fama non smettesse di crescere. Lartigue, catturato dalla vita che lo circondava, trasportato dall’esaltazione della felicità e della gioia di vivere, influenzò le idee estetiche proponendo il rinnovo del linguaggio fotografico di un’epoca.
La mostra comprende circa 230 pezzi rappresentativi diverse fasi e soggetti, tutti provenienti dalla Donazione Jacques Henri Lartigue a Parigi, un organismo incaricato di assicurare la conservazione e la diffusione della donazione effettuata dal fotografo nel 1979 allo stato francese.
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