La “buena onda” scorre sul Rio de la Plata. Buenos Aires è per sempre
A dicembre si scatena il solito tormentone: “che facciamo a capodanno?”. Se non amate la montagna e siete corrotti dal cemento e dalla modernità, ascoltate il richiamo di questa metropoli cosmopolita, scommettete sulla buena onda degli argentini e, se potete, comprate un biglietto aereo in tutta fretta.
Buenos Aires è una Parigi al rovescio, dove a dicembre si passeggia per le Avenidas con sandali e pochi lembi di tessuto, pronti a fare fagotto e a trasferirsi nella Baires estiva, Mar del Plata. Un mare d’argento in cui tuffarsi.
Detta la Parigi sudamericana non solo per i suoi caffè alla moda, la sua cucina raffinata e lo stile liberty che la fa da padrone armonizzando i disaccordi architettonici, che sfilano alternando motivi coloniali e moderni. Ricorda la capitale francese anche per il suo fermento culturale e per le abitudini sociali, come un buon vino, magari un ottimo Malbec, servito fuori pasto. Buenos Aires è la città del design, della moda, dell’arte, della letteratura – chi ha letto Borges non può non essere d’accordo- , del cinema, del teatro, del tango (patrimonio dell’umanità, UNESCO). Buenos Aires è il calore, l’ospitalità. È il dolce e l’amaro, la ricchezza e la povertà. Questo gioco di contrasti ti condanna per sempre ad amarla.
È probabilmente l’unica città al mondo dove poter sorseggiare un aperitivo “insieme ai morti”, brindando con una Quilmes senza sentirsi fuori posto davanti alle mura di un cimitero: mai morte fu così partecipe della vita!
Questo incontro “piacevole” tra (tra)passato e presente è il famoso barrio Recoleta, conosciuto per le sue vie lussuose e per il cimitero monumentale omonimo situato al suo interno. Il cementerio, groviglio di sentieri dove si susseguono mausolei e sculture marmoree, custodisce, tra le altre, la tomba di Evita, una donna che tra amori e dissensi segnò, in parte, il destino del suo popolo.
Parlando di popolo e di storia, doverosa è una visita alla celebre plaza de Mayo. In questa splendida cornice potrete ammirare la Casa Rosada, simbolo e cuore della vita politica del Paese. Proprio da questa piazza potrebbe partire l’itinerario ideale per gli inguaribili romantici: musica dal vivo al Cafè Tortoni, seguita da uno spettacolo al Teatro Colòn.
E per chiudere la serata in bellezza una sensuale milonga a El Beso.
Se lo spirito bohémien guida ogni vostra scelta, inciampate nei ciottoli di San Telmo e ammiratene gli edifici coloniali prima di far conoscenza con aspiranti registi, artisti di strada e tangheri provetti che affollano le vie di questo quartiere delizioso. Se mamma non vi molla e normalmente ricerchereste in una capsula di cianuro un simpatico disimpegno, questa volta avete la possibilità di scegliere una via più piacevole per emanciparvi dal vostro nucleo familiare.
Piazzate mamma e seguito davanti ai meravigliosi negozi e stand d’antiquariato e prendete il largo in tutta fretta. Un buon caffè con leche a plaza Dorrego vi rimetterà al mondo.
A due passi da San Telmo troverete la coloratissima La Boca, La Mecca di quella parte della popolazione mondiale colpita dalla “febbre a novanta”: gli amanti del calcio. Se avrete la fortuna di assistere ad una partita del Boca Juniors saltellando tra gli spalti de La Bombonera (letteralmente, scatola di cioccolatini) dimenticatevi schemi difensivi soporiferi e il classico “catenaccio”. Il ritmo sostenuto della partita e i cori calorosi della curva scolpiranno nella vostra memoria un’emozione da urlo. Inoltre, da non perdere è il “museo” dedicato a Maradona, situato all’interno dello stadio.
Se siete degli amanti dello shopping e nemici della franchigia aeroportuale che ogni volta vi condanna a pagare per l’eccedenza del peso del vostro bagaglio, sappiate che questa volta non ve la caverete tanto facilmente. Se possibile, optate per un container. Consigliate per dar libero sfogo al bisogno compulsivo di comprare non sono solo le classiche Avenidas Santa Fe e Florida o i luccicanti centri commerciali, come Galerías Pacífico che oltre a migliaia di vestiti offre proiezioni, spettacoli di danza e mostre. Attardatevi nelle stradine del barrio Palermo (viejo) e scoprirete tanti negozietti meravigliosi, ricchi di coloratissime proposte ideate da giovani designers.
Quando scenderà la sera, il buio non vi coglierà impreparati. Palermo, infatti, è probabilmente il quartiere che potrà soddisfare ogni vostro capriccio: gastronomico e godereccio. I sapori provenienti da ogni parte del mondo sono degnamente celebrati nei ristoranti che tappezzano ogni calle di questo microcosmo da acquolina in bocca. In questo campo un altro quartiere si difende con onore: Puerto Madero. Certo, se però desiderate ardentemente conficcare gli incisivi in un asado, il vostro barrio è senza dubbio San Telmo.
Tornando al modaiolo Palermo, per smaltire la cena indiana o giapponese che sia, vi verrà servito un digestivo senza pari: saltelli in libertà sulle piste delle boliches (discoteche) porteñe più trasgressive. Unico inconveniente: attendere le tre del mattino per dare inizio alle danze. Niente paura: nell’attesa potrete riscaldare gli animi sorseggiando un cocktail nella magnifica plaza Serrano, cuore del quartiere. Se fate parte della categoria dei festaioli impenitenti e se alle dieci del mattino il vostro bisogno di scatenarvi non vi dà tregua, potete sempre dirottarvi verso altri lidi. Uno degli after più suggestivi sulla piazza è quello dell’Opera Bay, locale situato sul Rio de La Plata. Buenos Aires non dorme mai.
Se siete degli avventurieri che amano collezionare più storie che cartoline, cercate di fare amicizia. Un che (amico) argentino vi racconterà storie e luoghi che non si possono trovare su una guida. Spalancherà il suo cuore e le porte di casa sua, vi porterà in uno dei bellissimi parchi di Palermo oppure a prendere il sole lungo la Costanera Sur sorseggiando del mate.
Attenzione. Così descritta Buenos Aires potrebbe somigliare a un lunapark o, peggio, al paese del Bengodi. Anche il turista più sconsiderato, paladino del credo consumista, si renderà conto dell’esistenza di piaghe sociali drammatiche; l’euforia e la gioia di scoprire questa città straordinaria potrebbero lacerarsi nei sobborghi, quando gli sguardi cadranno sulle case fatte di lamiere o su un bambino scalzo con gli occhi della fame. Una nota triste stritolata dal pentagramma. Un dolore che solo una straziante melodia di Piazzolla potrebbe tradurre in musica.
Non c’è rosa senza spine. Molti celebri registi, come Solanas, descrivono sapientemente le luci e le ombre argentine. Se amate il cinema e sentite l’esigenza di saperne di più, si consiglia la visione di un film, probabilmente poco conosciuto in Italia, che descrive uno spaccato di vita della gioventù porteña: Palermo Hollywood di Eduardo Pinto.
Con la certezza che l’amaro non vi abbia demotivato, un ultimo consiglio spassionato per coronare il vostro viaggio da sogno: perdete l’aereo del ritorno!
Quanta voglia di andarci!