“Non occorre guardare per vedere”
Vieni con me, ti porto con me. Fidati, non temere, niente di brutto potrà accadere. Lascia quello che vedi adesso, dimenticalo.
Chiudi gli occhi.
Prendi questo bastone, ti terrà in equilibrio, segui la mia voce, segui i tuoi sensi.
La voce di Ilaria ci prende per mano e la seguiamo. E’ la nostra guida di questo viaggio.
Il viaggio, un nuovo sconosciuto viaggio di un’ora circa, viene proposto dall’Istituto dei Ciechi di Milano, non è una simulazione della cecità, Dialogo nel Buio (così si chiama l’iniziativa) è un’esperienza multisensoriale in cui la percezione delle cose e la comunicazione possono essere più profonde ed intense in assenza dell’immagine visiva. Infatti viene proposto un cammino, in questo mondo a noi sconosciuto, che inizialmente potrebbe creare panico o ansia, ma che pian piano diventa sempre più naturale: siamo costretti a “vedere” con tutti i sensi, tranne che con quello della vista. Si può passeggiare in un giardino, poi salire su di una barca e sentire il vento tra i capelli, andare in centro città a fare spesa al mercato, ogni passo è un mondo nuovo che si percepisce, un’esperienza unica, un godere della vita in modo pieno e totale in compagnia dei propri amici e della propria guida esperta non vedente, vera chiave di volta di questa esperienza, che conduce il visitatore lungo il percorso aiutandolo a ricorrere in modo nuovo ai quattro sensi.
Risa, respiri, profumi, oggetti inanimati tra le mani, acquisiscono un significato più profondo, più vivo. Qualcuno si commuove…si percepiscono vibrazioni sprigionate nell’aria, che quotidianamente viviamo ma che non “vediamo”. Questa meravigliosa avventura termina, a scelta del visitatore, con un aperitivo al Cafènoir o con una cena al Trattonero, entrambe in un’atmosfera suggestiva e coinvolgente, dove riscoprire il piacere di gustare e di assaporare ogni portata, rigorosamente al buio, impreziosite da musica dal vivo, che renderà l’esperienza indimenticabile.
L’Istituto dei Ciechi non si ferma qui, infatti propone iniziative formative, che mirano a riconsiderare le dinamiche relazionali in ambito lavorativo, affrontando temi quali il cambiamento, il lavoro di squadra, la comunicazione e la leadership. L”Istituto dei Ciechi ospita un museo vero e proprio, il Museo Louis Braille, dove è possibile ammirare oltre ai 200 ritratti di benefattori, dipinti da esponenti di punta delle tendenze artistiche dell’epoca, strumenti musicali utilizzati fino ai primi decenni del Novecento, coi quali gli studenti venivano formati sia musicalmente sia con lo scopo di far apprendere loro un mestiere. Il museo raccoglie strumenti tiflologici ed è fornito di una biblioteca di oltre 3000 volumi; l’archivio storico è composto da 900 pezzi tra buste e registri riguardanti Atti fondativi degli statuti e regolamenti del’Istituto raccolti dal 1830 al 1980, mentre l’archivio fotografico si compone di 2000 fotografie realizzate dall’Ottocento ad oggi, le più significative sono quelle che ritraggono gli alunni durante lo svolgimento delle attività scolastiche, durante le lezioni di musica o nei laboratori.
Questo è un nuovo mondo per alcuni, quel mondo che tutti dovrebbero “vedere”.
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